9 gennaio 2013

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RESIA. Si è rischiato l’incidente diplomatico tra la piccola comunità di Resia e il consolato sloveno a Trieste. Il mancato rinnovo della gestione del Centro culturale di Resia al locale Gruppo folcloristico, ha innescato un acceso scambio di missive tra il sindaco, Sergio Chinese, e il console generale della Repubblica di Slovenia a Trieste, Dimitrij Rupel.

Venuto a conoscenza della volontà, da parte dell’amministrazione comunale, di interrompere la concessione degli spazi al Gruppo folcloristico e al Circolo culturale “Rozajanski dum”, Rupel ha preso carta e penna e si è rivolto a Chinese. Parlando di una «forte preoccupazione nella comunità slovena residente in Italia», il console ha sottolineato come «la Val Resia sia caratterizzata dalla presenza autoctona di popolazione slovena».

Rupel inoltre, ha voluto ricordare come Resia faccia parte dei comuni in cui si applica la legge 38/01 per la tutela della minoranza slovena in Fvg.

«È nostro dovere – ha scritto il console – seguire gli avvenimenti che interessano la comunità nazionale slovena in Italia e adoperarci per il mantenimento dei buoni rapporti tra le popolazioni dei due Paesi. Questi rapporti tra Stati si sono intensificati negli ultimi anni e l’auspicio di tutti noi è che si evolvano anche in futuro. Sono convinto che vorrà concorrere costruttivamente a questi rapporti e le chiedo gentilmente – ha concluso Rupel rivolgendosi al sindaco – di illuminarmi sulla vicenda ed eventualmente di modificare gli attuali indirizzi dell’amministrazione comunale».

Espressioni dal tono sibillino che hanno fatto infuriare Chinese, il quale, dopo avere smaltito la rabbia per quella che ha considerato un’ingerenza da parte di un rappresentante di uno Stato straniero, ha risposto per le rime.

«Pare singolare che Stati esteri ci consiglino sulle decisioni che spettano soltanto al Comune. Le municipalità italiane non sono tenute a informare alcuno dell’amministrazione o dell’affidamento in gestione di uno stabile sul proprio suolo, perché mai dovremmo “informarla” o “illuminarla”, ed “eventualmente modificare” le nostre possibili scelte in merito? Lei si è preso una funzione che non le spetta, mettendo in atto un’ingerenza negli affari interni di un territorio che, seppur sito in posizione confinante, nulla ha a che fare con lo Stato sloveno. Non parli più di “presenza autoctona della popolazione slovena” sul nostro territorio, poiché sa benissimo che si tratta di una cosa falsa, poiché nessun resiano riconosce lo sloveno standard come propria lingua».
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23 novembre 2012

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RESIA. La crisi economica ha messo in funzione la scure dei tagli per ridurre le spese degli enti locali. E gli effetti potrebbero essere devastanti per strutture gradualmente cresciute con ruolo insostituibile per la difesa del territorio e che hanno raggiunto, nella proposizione dei pregiati ambienti naturali, anche livelli di servizio ottimali, come nel caso del Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie. Ma per questo ente, nella casella del bilancio 2013 della Regione proposto dalla giunta sono previsti zero euro di finanziamento, contro i 900 mila assegnati per quest’anno (l'anno prima il contributo era stato di 780 mila, ma in precedenza la cifra si aggirava sul milione). Ed è evidente che, senza il sostegno della Regione, tutta l'attività e l’intera struttura è a rischio.
Il parco, istituito nel 1996, si estende su poco meno di 100 km quadrati, compresi nel territorio dei Comuni di Chiusaforte, Lusevera, Moggio, Resia, Resiutta e Venzone. Include le parti più elevate delle catene del Monte Plauris (958 metri), dei Monti Musi (1869) e del Monte Canin (2587), scendendo di quota solo in corrispondenza della frazione di Povici a Resiutta, e nella valle del torrente Mea a Lusevera. Inoltre, la specificità della zona è determinata dal contatto di tre aree biogeografiche diverse - mediterranea, illirica ed alpina - che concorrono a determinare una straordinaria biodiversità. Ed è ovvio che un tesoro naturale di questo valore sia anche un volano per l’economia di una area fra le più povere del Friuli. Attualmente – spiega il direttore Stefano Santi - dà lavoro a 5 dipendenti e a 5 collaboratori esterni, nonché a diversi professionisti incaricati di volta in volta per attività specifica. Ma va anche ricordato che l'attività dell’Ente Parco è ampia, visto che si occupa anche della gestione della riserva della val Alba, in Comune di Moggio.
Assicura, inoltre, importanti servizi, come la manutenzione dei sentieri e delle casere, le attività naturalistiche, i censimenti faunistici, le attività didattiche e la promozione delle produzioni tipiche, come l’aglio di Resia, il brovedar di Moggio e la zucca di Venzone. Indubbiamente, è un’attività che non può essere compromessa, pena la recessione dell'intera area, che con il Parco delle Prealpi Giulie ha raggiunto buoni livelli di attrazione turistica. Per questo il presidente Stefano Di Bernardo ha intrapreso un’opera di sensibilizzazione verso gli organismi politici e i consiglieri regionali della zona al fine di ottenere il sostegno economico e scongiurare il fermo dell’attività con la perdita dei posti di lavoro.

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25 febbraio 2012

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FRICO RESIANO

domenica 12 febbraio 2012 il direttivo del comitato pro oseacco è stato sciolto a causa delle concomitanti dimissioni di presidente vice e segretario.Con questa lettera siamo ad invitare la popolazione di oseacco e della val resia tutta  a far intraprendere a questa associazione un nuovo ciclo.  Chiunque volesse candidarsi a presidente, componente del direttivo,socio o è semplicemente interessato,è invitato alla riunione che si terrà DOMENICA 4 MARZO 2012 ALLE ORE 17.30 PRESSO IL BAR "" SKOSSA"" A OSEACCO  ricordiamo che il numero minimo per poter realizzare il direttivo è di 13 persone ,quindi consigliamo l'eventuale candidato presidente a presentarsi già con una sua lista.    --LA FESTA DEL FRICO RESIANO RISCHIA DI SCOMPARIRE-- ringraziamo chi volesse partecipare...
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23 agosto 2011

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sagra 2011 oseacco resia

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13 aprile 2011

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la fregatura

Probabilmente è in atto da parte dei "filo Sloveni" (nel senso che sono favorevoli che i Resiani vengano "catalogati" come Sloveni), un approcio a coloro che vivono la nostra Vallata in senso stretto. Sappiate che è in arrivo a Resia una Cooperativa Slovena con sede a Cividale, che grazie alla Legge della Minoranza Slovena propone contributi per le attività  Agricole. Alcune aziene delle Valli del Natisone hanno aderito, pensate che ha aderito anche una di Moggio Udinese (?).
Per capire meglio eccovi il link del loro sito http://www.kmeckazveza.com/


Nel frattempo vi invito a leggere questo aticolo tratto dal sito Novi Matajur del 18 marzo 2011.
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20 marzo 2011

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minoranza...

La scappatoia per evitare che Resia sia considerata un territorio a minoranza slovena, può arrivare dalla stessa legge che oggi è contestata dalla comunità locale: la 38 del 2001. A sostenerlo è il consigliere regionale Franco Baritussio, che dopo aver promosso una norma di tutela per le minoranze germanofone dell’Alto Friuli, prende a cuore anche la specificità resiana.
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17 marzo 2011

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in lutto....

RESIA. Bandiere listate a lutto a Resia per festeggiare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. É la provocazione dell’associazione “Identità e tutela Val Resia”, che ha organizzato una manifestazione per giovedì con l’obiettivo di «dimostrare il proprio dissenso e il dolore per la perduta nazionalità italiana». Una protesta frutto dell’inserimento di Resia tra i comuni di minoranza slovena tutelati dalle leggi regionali e nazionali. Durante la protesta di giovedì, in programma dalle 15 alle 18 lungo le strade di Prato di Resia, i manifestanti porteranno al braccio fasce nere e alzeranno bandiere italiane listate a lutto. Per i componenti dell’associazione infatti, che già erano scesi in piazza in occasione della consegna, ad un residente, della carta d’identità bilingue (italiano-sloveno), lo Stato italiano e la Regione stanno mettendo a rischio la tipicità resiana del territorio. «Quel centinaio di resiani, caduti per il Tricolore nella prima e nella seconda guerra mondiale – afferma il presidente del sodalizio, Alberto Siega – non sarebbero felici di vedere l’attuale Resia inserita in una fantomatica minoranza slovena ed i suoi abitanti definiti “comunità nazionale slovena”. Non c’è soltanto la politica che divide gli italiani, ma anche una legiferazione che non asseconda l’unione nazionale bensì ne favorisce lo smembramento. Per noi cittadini del Nord-Est, di Resia e della Slavia Friulana c’é ancora un motivo plausibile per festeggiare l’anniversario? Quando, appunto, c’é in atto, grazie ad una illegittima e incostituzionale legge emanata “ad hoc”, un evidente e lucido progetto di annessione con conseguente perdita di identità culturale e allontanamento dalla Madre Patria».
Siega si scaglia contro i rappresentanti politici italiani e sloveni: i primi per non aver tutelato abbastanza le comunità resiane, i secondi per il tentativo di far passare la Val Resia come territorio sloveno: «Con esternazioni ed ingerenze arroganti, anche da parte del Console sloveno in Italia, si proclama le suddette terre di nazionalità slovena e si considera la popolazione ivi residente come “comunità nazionale slovena”, cioè sloveni in Italia. Pure il Primo Ministro sloveno, nel 2010 - conclude Siega – ha presentato una vibrata protesta all’Onu, reclamando l’applicazione della grafia slovena nella toponomastica resiana».
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6 marzo 2011

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babaz..oseacco..


il primo.. al bar skossa..primo premio come singolo..ilk secondo al Villaggio Lario pure questo premiato come gruppo..in questi giorno vi farò vedere altri babaz ..
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