Dopo la riunione straordinaria del consiglio comunale di Resia.
Il Comune di Resia dice no alla centralina a Ponte Rop
Il consiglio comunale di Resia, riunitosi su richiesta dell’opposizione martedì, 22 dicembre, dice no alla centrale idroelettrica che il Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo (CO.SIN.T) intende realizzare in località Ponte Rop, recuperando un vecchio fabbricato dell’Enel in disuso dal terremoto del 1976.
Ad unanimità è stata approvata la delibera con la quale la giunta di Resia aveva espresso il suo “non interesse” alla costruzione della centralina a Ponte Rop.Non sono state dunque disattese le aspettative di gran parte degli abitanti di Resia, contrari al progetto del Consorzio che hanno più volte espresso la propria opposizione alla realizzazione del progetto. Per il momento dunque tutto è bloccato, ma si attende ancora che la Regione FVG si esprima sull’impatto ambientale che la costruzione dell’impianto avrebbe nella vallata.
Il progetto del Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo, inizialmente appoggiato dal Comune di Resia, aveva subito suscitato numerose polemiche. Si tratta della costruzione di una seconda centralina, ovvero di una seconda presa d’acqua che si aggiungerebbe a quella già realizzata dallo stesso CO.SIN.T sul Rio Barman.
Ciò però porterebbe ad una trasformazione del fiume Resia nel tratto tra il Ponte Rop e il Ponte della Centrale, riducendolo per tutto l’anno alla sua portata di magra. L’impatto ambientale sarebbe inevitabilmente fortemente negativo, dicono i membri del Comitato “No centralina idroelettrica Resia-2 Ponte Rop”, nato subito dopo che sono state rese note le intenzioni del Consorzio e che ha in Anna Micelli, ex presidente della Pro Loco di Val Resia, la sua portavoce.
Ha suscitato molte polemiche il progetto della centralina in località Ponte Rop a Resia
Resiani e CO.SIN.T in disaccordo su impatto ambientale ed economico
Il Comitato spontaneo ha già raccolto 3.300 firme, tra cui anche quelle di 628 residenti a Resia (su un totale di 1.006 abitanti nel Comune) che hanno scelto di sostenere l’attività del Comitato. La località scelta per la nuova presa d’acqua per la centralina idroelettrica è molto amata dai Resiani anche perché si tratta della loro zona di balneazione, dove d’estate si riuniscono moltissimi giovani.
I rappresentanti del CO.SIN.T però affermano che la salvaguardia dell’ambiente è tra i loro principali obiettivi e che la previsione paesaggistica tiene in considerazione la protezione dell’habitat naturale, della flora e della fauna del torrente Resia.
Ma CO.SIN.T e Comitato si trovano in disaccordo anche sull’impatto economico. Gli imprenditori sostengono che già la precedente centralina costruita dal CO.SIN.T sul Rio Barman ha portato a Resia solo benefici dal punto di vista economico, dato che il Comune non ha speso niente per costruirla, ma incassa lo stesso annualmente dai 300 ai 500 mila euro, risorse che può utilizzare per i servizi.
Secondo gli esponenti del Comitato invece, dal lato economico non ci sarebbe praticamente nessun vantaggio reale per la popolazione, in quanto non aumenterebbe l’occupazione e non ci sarebbero forniture di energia elettrica a prezzi ridotti per gli abitanti, e quindi sarebbe solo l’amministrazione comunale a ricavarne un guadagno.
La vicenda della centralina Resia 2 ha però le sue radici nel passato. Negli anni ‘90, l’amministrazione di Luigi Paletti aveva infatti ottenuto dalla Regione la concessione per la riattivazione della vecchia centrale idroelettrica sul Rio Barman, in funzione dal 1910 fino al terremoto del 1976.
L’amministrazione comunale avrebbe avuto in quel caso, pur intendendo collaborare per realizzare il progetto, con altre società, un ruolo predominante ed i vantaggi dal punto di vista economico sarebbero stati certamente superiori per tutta la vallata. In quel periodo è stato fatto dal dottor Fuccaro anche uno studio tecnico per l’individuazione delle aree più favorevoli per la costruzione della centralina. Tra queste rientrava anche la località Rop, ma nulla è stato poi deciso a riguardo.
Dopo il cambio alla guida del Comune, la giunta Barbarino ha deciso di cedere la concessione alla CO.SIN.T.
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